Pensieri scritti di getto, disordinati, senza capo ne coda, con più o meno senso ciascuno... Passione, musica che nasce dall'anima, un grido di protesta contro le ingiustizie, le cose brutte del mondo e la loro insensatezza. Un diario di tutto ciò che passa per la testa, più inutile che utile, chissà... certamente però, questo mucchio di lettere ordinate assieme da una macchina fredda come il computer, fanno una bella figura sullo schermo luminoso.

sabato 26 aprile 2008

Mask

Mi piacerebbe portare una maschera sul viso
che nasconda sempre tutti i miei pensieri,
qualsiasi cosa io provi o dica,
mi piacerebbe che ci fosse quella maschera
ad impedirmi di sorridere, piangere o arrossire.

E la calerei solamente davanti alle persone
più importanti... la lascerei solamente
quando devo piangere a perdifiato
o ridere a crepapelle
davanti ad angeli o diavoli veri... mai!

Swan Lake

Persi per sempre

E voi altri... chiusi nelle vostre nuove teste, allontanati da me... ora ho deciso per sempre.
Non vale la pena di soffrire e di sentire la mancanza di persone che non ti pensano mai, per cui non conti più nulla...
Sì, li ho messi alla prova tutti quanti, e si sono rivelati, come tanti prima di loro, una vera e propria delusione.
Delusa e amareggiata anche per questo... come se non bastasse tutto il resto del mondo ad abbandonare la speranza, ci si mettono anche loro.
Oh, ma io non voglio vendetta, no! Non si meritano alcuna cattiveria... però sappiate che non si meritano più nemmeno la mia attenzione... o i miei rimpianti!

Scacco matto.

Da qualche giorno

Delusa e amareggiata, io ti so dire perchè... che non mi vuoi, che non mi cerchi e mi allontani, io non so spiegare però come mai.
Ho pianto, il mio cuore sanguina ancora; ma tu non vuoi ritornare ad amarmi, non vuoi nuovamente ascoltarmi. Egoista, dormendo egoisticamente e ridendo villanamente, chiudi le tue labbra e le tue orecchie davanti a me.
Senza una ragione vuoi mettermi in gabbia, mentre tu ambisci ad essere padrone e libero da qualsiasi laccio: mi vuoi diversa, in un modo che non pensavo, in un modo che non volevo, in un modo che non riconosco. Inoltre... ecco, non mantieni le promesse, non sei uomo come eri, come dovresti essere, come mi hai fatto innamorare.
Sono giorni, poche settimane, ma è così, e io sola e abbandonata, brancolo nel buio, piangendo, disperandomi perchè non so come andare avanti e come rifarmi di tutte le cattiverie subite non solo da te, ma anche da quelli che ti somigliano.
Ti amo, ma tu non vuoi che lo dica con passione; ti amo, ma tu non vuoi ricambiare con altrettanto ardore; ti amo, ma i miei consigli per te sono come le parole di un nemico. Ti amo e non posso fare a meno di perdonarti, ogni volta, anche se mi fai così male da morire e mi lasci tanto delusa quanto non lo sono mai stata in vita mia.
Ti amo e non trovo il coraggio di dirti tutte queste parole, perchè anche se lo facessi tu vorresti avere ragione e diresti che non è vero, benchè solamente io possa dirti come mi sento, tu crederai che è un capriccio, e per migliorare non faresti niente.
No, non voglio semplicemente che mi abbracci, non voglio che mi fai appoggiare la testa sul tuo petto per farmi dimenticare tutto, tanto domani è un altro giorno, e potrai fare tutto di nuovo, uguale a prima... No! Voglio un tuo bacio sincero, un tuo bacio prezioso, un bacio d'oro unico al mondo, come quelli che mi davi le prime volte, con la tua anima intera e con tutto il tuo cuore. Così potrei capire che mi ami ancora, così avrei ancora la forza di andare avanti e di credere che tu sostieni ancora me ed i miei sogni.
Ma ultimamente mi deludi spesso, amore mio. Tu non mantieni le promesse, nemmeno se giuri, arrivi sempre in ritardo, mi fai soffrire per questo ed altro: con il tuo ignorare, il tuo essere rozzo, mancare di ascoltare appassionatamente come le prime volte, e dire che devo cambiare e basta.
... Certo, anch'io ho le mie colpe, ma di certo non quella di farti sentire male con le mie reazioni nei tuoi confronti. Ecco, ecco... sto male. Piangerei ogni volta che mi pugnali il cuore in quel modo atroce, ovvero negandomi le cose più semplici e ordinandomi l'impossibile.